Ott 11
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Sprechi pubblici
Seconda puntata.
La spesa pubblica, ha dichiarato qualche giorno fa quel gran burlone del responsabile economico del Pd, Stefano Fassina, non è “tutta sprechi”. Senz’altro.
Si prenda, ad esempio, Nichi Vendola.
Il Nostro, come noto, è un amministratore pubblico assai coscienzioso; di quelli che, quando c’è da spendere i quattrini del contribuente, lo fanno con estrema oculatezza e nell’interesse esclusivo dello stesso. Infatti, qualche tempo fa, ha ritenuto opportuno spendere 87 milioni di euro per qualcosa di assolutamente indispensabile: una nuova e faraonica sede che ospitasse le riunioni degli assessori e dei consiglieri regionali pugliesi. Come biasimarlo.
Allo stesso modo, nel novembre scorso e con apposita “determina”, ha deciso fosse necessario dotare i consiglieri e gli assessori di uno strumento senza il quale, e come dubitarne, essi non avrebbero avuto modo di adempiere il proprio mandato: l’iPad. Il tutto alla ragionevole cifra di 45.000 euro. Avercene di amministratori come Vendola.
Ma la spesa pubblica non è “tutta sprechi”. Per carità.
Facciamo un tuffo nel passato e consideriamo il governo presieduto dal democristiano Mariano Rumor, e sostenuto da socialisti, socialdemocratici e repubblicani (oltre che dalla Dc).
Nell’anno Domini 1973, esso ebbe ad approvare una leggina gustosissima che stabilì quanto segue: le insegnanti e le dipendenti pubblici, con figli a carico, da quel momento sarebbero potute andare in pensione dopo soli 14 anni di lavoro (ai loro colleghi maschi, invece, era già stato consentito di andarvi dopo 19 anni).
Questa leggina è rimasta in vigore fino al 1992 e ha permesso a molte donne di andare in quiescenza addirittura all’età di 29 anni.
Non lo trovate sublime? No?
Avete ragione. Manca il dettaglio più importante.
Buona parte di queste persone è ancora in vita. Sono 535.752 (secondo l’Inps e l’Istat) e mantenerle ci costa 9,45 miliardi l’anno.
Ricapitolando. Noi spendiamo 10 miliardi di euro per mantenere persone che sono andate in pensione a 39 anni (il più delle volte), dopo averne trascorsi solo 14 a lavoro, e che ne camperanno, in molti casi, altri 20.
Però la spesa pubblica italiana non è “tutta sprechi” e compravendita di voti, e chi propone la patrimoniale, aziché tagli alla stessa, non è soltanto un mariuolo (oltreché un coglione).
Senz’altro.
(Continua).
P.S. Dimenticavo. La più parte delle baby pensioni viene percepita al Nord.