Meglio un cesso che Renzi. Parola di dalemiano

Evidentemente, taluni esponenti del Pd devono aver subito compreso, e a ragion veduta, che la proposta di “amnistia condizionata”, formulata da Renzi nel “programma della Leopolda” (al punto 13) – e che testualmente recita: “Eliminiamo la classe politica corrotta. Lo strumento è una amnistia condizionata. Al rispetto di 5 punti: ammissione della colpa, indicazione di tutti i complici, restituzione del maltolto, impegno a non fare più politica. In caso di nuovo reato, la pena si somma a quella del reato oggetto dell’amnistia” –, era innanzitutto indirizzata a loro.

Solo così si spiega la reazione scomposta, ed invero alquanto inelegante, del dalemiano Pasquale Laurito. Il quale, attraverso la propria agenzia di stampa, Velina Rossa, si è così rivolto al Sindaco fiorentino:

«Non ci possiamo soffermare sul messaggio che ci proviene da Firenze poiché non esiste».

«Noi vecchi giornalisti conosciamo soltanto il Renzi di Torino, titolare di una fabbrica di cessi, molto più utili del materiale prodotto dalla Leopolda».

Capiamo i timori di Laurito. Con ogni probabilità, se la succitata amnistia, che a noi non piace, entrasse in vigore, il suo gran capo, Massimo D’Alema – già percettore reo confesso di finanziamenti illeciti per il Pci pugliese – dovrebbe abbandonare la vita politica.

Assieme a centinaia di altri sbardelliani del Partito democratico.



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7 Responses to "Meglio un cesso che Renzi. Parola di dalemiano"

  • mauro_s says:
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