Non sarà Reagan o la Thatcher, ma è impossibile faccia peggio di Prodi e Berlusconi

Certo, con lui non sarà tutto rose e fiori. Certo, il brav’uomo reintrodurrà l’Ici sulla prima casa avvalendosi di un decreto legislativo voluto e varato, il 24 ottobre scorso, da Tremonti e dai cleptocrati della Lega. Certo, provvederà, con ogni probabilità, anche a rivalutare, del 25-30%, le rendite catastali (d’altra parte, per far quadrare i conti, ha da racimolare alla svelta 11 miliardi di euro). Certo, che Dio lo stramaledica in anticipo, s’incamminerà lungo il sentiero illiberale che conduce dritto dritto allo Stato di Polizia Tributaria, e, per raggiungere più speditamente la meta, introdurrà la tracciabilità dei pagamenti per ogni transazione superiore a 500 euro, come richiesto da Madama Marcegaglia (che Dio, se ha tempo, stramaledica anche lei). Certo, avrebbe potuto – e dovuto – evitare di piazzare, in ogni dove, persone gradite alla Santa Sede e che puzzano d’acqua santa lontano un chilometro – anche perché tutti ‘sti preti, sia detto con rispetto, si fa proprio fatica a digerirli. Certo, avrebbe potuto, oltre alla competenza, prediligere, nella scelta delle ministre, anche il criterio estetico, sì da far contenti noi che siamo – e sempre resteremo – “berlusconiani dentro” e, dunque, per sopravvivere necessitiamo d’abbeverarci, ogni giorno, al “kalòs kai agathòs” – anche perché, chi cacchio l’ha detto che le donne belle debbano essere sceme o incompetenti? Certo, nel discorso pronunciato ieri al Senato, avrebbe potuto – e dovuto – mettere l’accento, più di quanto non abbia fatto, sui tagli alla spesa pubblica corrente – ché il nostro problema principale è l’abnorme livello della stessa, e ci sono almeno 50 miliardi di euro annui, frutto di tangenti e clientele, che potrebbero essere falcidiati senza problema alcuno (40 di contributi alle aziende e 10 di spese per consumi intermedi nella Sanità). Certo, avrebbe potuto mostrarsi un po’ più audace e, quando ha parlato di lotta all’evasione fiscale – anziché ripetere slogan alquanto frusti e non degni, certo, d’un bocconiano –, avrebbe potuto comunicare, urbi et orbi, l’intenzione di legalizzare la prostituzione (attorno alla quale ruotano 8 miliardi di euro l’anno) – ma con tutti i preti di cui s’è circondato, era ovvio non potesse farlo: sarebbe andato incontro ad una scomunica.

Insomma, signora mia, il Nostro non sarà certo Ronaldino Reagan o Margarita Thatcher (questa la capiranno in due, forse), questo è indubbio. Ma se uno pensa che codesto paese è stato governato da un signore come Romano Prodi; uno che ha fatto carriera perché galoppino, schiavo, di Ciriaco De Mita (ho detto: Ciriaco De Mita!); uno che è stato piazzato all’Iri, più di trent’anni fa, per svendere le aziende di stato agli amici del proprio “boss”, e tra questi figurava – com’è noto a tutti – innanzitutto Carlo De Benedetti; uno che l’ultima volta che ha messo piede a Palazzo Chigi, avendo incrementato la pressione fiscale di tre punti percentuali in due anni, ha fatto sì che il nostro paese fosse il primo al mondo ad entrare in recessione (nel secondo trimestre 2008) e che perdesse, nel giro di un anno – e come non si verificava da tempo –, diecine (forse centinaia) di migliaia di occupati (nel primo trimestre di quello stesso anno, il tasso di disoccupazione passò al 7,1% dal 6,4 registrato nello stesso periodo dell’anno precedente); se uno pensa, ancora, signora mia, che codesto paese ha conosciuto Silvio B.; un signore che s’era affacciato sulla scena politica proclamandosi liberale e liberista e che ha deciso di concludere la propria carriera regalandoci, in questa legislatura e che Dio lo stramaledica a vita, norme da Stato di Polizia Tributaria che farebbero invidia a Cuba, e 100 miliardi di maggiori tasse; ecco, signora mia, se uno pensa a tutto ciò, un sospiro di sollievo può tirarlo: peggio del Mortadella e del Satiro, infatti, Mariotto Monti non potrà fare (neanche volendolo).

D’altra parte, fin quando i miei amici di Libertiamo e Chicago Blog, a cominciare da Oscar Giannino, non si decideranno a mettere su un partito e a candidarsi alla guida della Nazione, di meglio, in circolazione, non ci sarà.



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20 Responses to "Non sarà Reagan o la Thatcher, ma è impossibile faccia peggio di Prodi e Berlusconi"

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