Al Petruzzelli di Bari sono tutti imparentati ma non c’è alcuna parentopoli. Parola di Michele Emiliano
La storia è questa.
Qualche giorno fa, intervenendo in una pubblica assemblea della Cgil, e per replicare all’accusa d’aver fatto nomine clientelari al Teatro Petruzzelli di Bari, della cui Fondazione è Presidente, il Sindaco del capoluogo pugliese, Michele Emiliano, aveva dichiarato (come è possibile appurare guardando il video):
«Questa volta, la stampa, i giornali, l’opinione pubblica, non so per quale ragione, sta pensando che questa vicenda sia una vicenda, come posso dire?, non chiara, non trasparente. Pensano che questa gente che è qui, maestri d’orchestra, maestri del coro, i dipendenti, i tecnici siano stati selezionati con metodi poco chiari. Tra di voi c’è veramente di tutto. L’unica cosa che non c’è mai stata è la selezione politica delle persone: questo me ne dovete dare atto. Perché se ce n’è anche uno solo che può dimostrare che qualcuno di voi è stato qui reclutato con una ottica politica, bene, lo dica: io non solo chiederò il commissariamento della Fondazione, ma se qualcuno può dimostrare che qui dentro c’è stata una selezione politica, io mi dimetterò da Sindaco di Bari, se questa cosa è avvenuta. Perché non esiste per nessuna ragione questa cosa».
Bene. Il senatore Pdl Luigi d’Ambrosio Lettieri ha ricostruito le assunzioni e le nomine, riguardanti il Petruzzelli, fatte con più che evidente logica politico-clientelare. Eccole.
Luigi Fuiano, consigliere cittadino del Pd, nonché presidente della Commissione Cultura del Comune di Bari, è stato nominato Segretario artistico della Fondazione Petruzzelli; ed è figlio di Antonio, Coordinatore SLC Cgil Puglia.
Poi c’è Elena Sedini, che lavora nell’orchestra del teatro in qualità di flautista, ed è la moglie di Luigi Fuiano.
Roberto Fiore, assunto come macchinista (tecnico di laboratorio), è nipote di Luigi Fuiano.
Damiano Fiore, che lavora nell’orchestra in qualità di cornista, è nipote di Luigi Fuiano.
Vito Gadaleta, assunto come macchinista, è cognato di Roberto Fiore e nipote di Luigi Fuiano.
Sempre della famiglia Gadaleta, poi, sono stati assunti: Marta, in qualità di collaboratrice di segreteria, suo fratello Pantaleone, come “primo violino”, e la di lui moglie, Serena Soccoia, in qualità di “secondo violino”.
Poi c’è Alessandra Andriani, responsabile di botteghino e nuora di Vitantonio Loprieno (ne ha sposato il figlio Dario), Segretario generale SLC Cgil.
Giuseppe Corcelli, assunto come impiegato amministrativo del teatro, invece, è consigliere Pd della Circoscrizione Murat.
Valentina Cassano, che lavora come segretaria della Fondazione Petruzzelli, è sorella di Vito, consigliere Pd della Circoscrizione Murat.
Isa Simplicio, assunta come impiegata amministrativa, è la moglie dell’ex consigliere comunale, nonché attuale segretario provinciale barese del movimento “Moderati e Popolari”, Vincenzo De Candia.
Danilo Cipriani, responsabile info point del teatro, è figlio del sindacalista Cgil, e primo dei non eletti della lista Emiliano per Bari, Nicola.
Insomma: più di dieci persone assunte con criteri politico-clientelari e familistici. In più, si tenga presente che il Teatro Petruzzelli, commissariato dal ministro Ornaghi nella persona di Carlo Fuortes, ha cumulato, soltanto negli ultimi due anni di gestione, oltre 8 milioni di passivo.
Detto ciò, stamane il sottoscritto, su Twitter, ha rivolto a Michele Emiliano la seguente domanda: «Aveva detto: “Se si scoprono nomine clientelari al Petruzzelli, mi dimetto”. Ne sono state scoperte 13. Quando si dimette?».
Ecco come ha risposto.
A voi il giudizio.
Certo che ha una faccia tosta incredibile!
Risposta a Renato:
Sì, anche perché, se neghi l’evidenza, dai l’idea di essere a tal punto arrogante da pensare di poterti permettere qualunque cosa.
http://www.daw-blog.com/2012/03/18/delirio-il-sindaco-di-bari-emiliano-ho-sbagliato-ma-la-colpa-e-di-berlusconi/
Non solo… ma pare che la colpa per il signore qui sopra sia di Berlusconi ! Hehehe 😀
mi ricorda il vecchio peppone in uno dei tanti film tratti dai racconti del grande Guareschi, il quale divenuto senatore mentre dormiva comdamente in aula, si sveglia di colpo durante un’animata discussione in aula e comincia ad insultare tutti con l’apellativo di: “Fascisti” 🙂 è proprio vero… come dice l’articolo che ho citato “in questi momenti si perde lucidità, ed emergono le care vecchie ossessioni di una vita…”
Ciao Cam 😉
Risposta ad alfio:
Ha perso la sinderesi. Ha sbroccato di brutto e farneticato. Ciao, Alfio 😉