Contrordine, compagni: il Pil misura la qualità della vita

Essendo comunisti, ancorché sotto mentite spoglie, s’erano prefissati un obiettivo oltremodo ambizioso: demolire il Totem liberal-capitalista per antonomasia, ovvero il Pil, evidenziandone, una volta e per tutte, l’inadeguatezza quale indice di misurazione della qualità della vita dei cittadini.

Dotati d’intelligenza fuori dall’ordinario, come tutti i bolscevichi, per raggiungere lo scopo non potevano che realizzare l’impossibile. Nello specifico, creare un nuovo indice statistico che fosse in grado di rivoluzionare le analisi econometriche nell’intero globo terracqueo e misurare, questa volta per davvero, il benessere delle persone.

Fu così che, dopo anni di studi condotti con abnegazione e meticolosità, consultando da sera a mane i Sacri Testi della Conoscenza BeneComunista, essi riuscirono nell’impresa mettendo a punto il Quars.

Eccolo descritto dai diretti interessati:

«Da diversi anni Sbilanciamoci! raccoglie una notevole quantità di dati a livello regionale al fine di ricavarne degli indicatori di sviluppo. Il risultato di questo lavoro è il QUARS (Indice di Qualità dello Sviluppo Regionale) un indicatore che prova ad individuare e collegare tra di loro le componenti di uno sviluppo fondato sulla sostenibilità, la qualità, l’equità, la solidarietà e la pace. Queste sono le caratteristiche di uno sviluppo di qualità per la Campagna e su questa visione si basa la scelta degli indicatori – oltre 40 sono quelli utilizzati suddivisi in 7 categorie: Ambiente, Economia e lavoro, Diritti e cittadinanza, Salute, Istruzione, Pari Opportunità e Partecipazione – che concorrono a formare la classifica finale delle regioni».

Perché, aggiungono:

«Confrontare la classifica dei QUARS con quella della ricchezza prodotte per Regione e con la spesa pubblica regionale è un esercizio utile perché aiuta a verificare come ricchezza e benessere, qualità della vita e dello sviluppo, quantità dei diritti esigibili non vadano necessariamente d’accordo».

Insomma, a loro giudizio, ricchezza e qualità della vita, soldi in tasca e diritti individuali, non vanno necessariamente di pari passo.

Bon. E cosa dice la loro analisi? Quello che si vede nel seguente grafico (pubblicato a pagina 53 di questo documento).

Com’è facile appurare, le Regioni in cui il Quars è più elevato sono le stesse in cui il Pil pro capite è più alto.

Morale della favola: il Pil, oltre alla ricchezza materiale delle persone, ne misura attendibilmente anche la qualità della vita.

Grazie, compagni. A buon rendere.

[H.T. La Valle del Siele]



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6 Responses to "Contrordine, compagni: il Pil misura la qualità della vita"

  • Renato says:
  • camelot says:
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