Alfano, Bersani, Casini e Fini c’ammazzano di tasse perché socialisti. Cameron, invece, agli inglesi le taglia perché liberal-conservatore

Mentre in Italia c’è chi, per ridurre l’evasione fiscale, propone, come la Gabanelli o Bersani, misure liberticide ed autoritarie quali l’abolizione del contante o l’abbassamento a 100 euro della soglia di tracciabilità dei pagamenti, nel Regno Unito, invece, c’è chi, per raggiungere il medesimo risultato, fa cose democratiche e liberali; e, per di più, e al contrario dei socialisti di destra di centro e di sinistra nostrani, falcidia finanche la pressione fiscale.

È il caso del premier liberal-conservatore David Cameron. Il quale, dopo aver preso atto che l’aliquota marginale del 50% gravante sulle persone fisiche provocava evasione ed elusione fiscale, tanto è vero che garantiva un gettito di un miliardo di sterline contro i tre stimati all’atto della sua introduzione (chissà perché!), ha deciso, per far emergere base imponibile ed assottigliare l’evasione fiscale, oltreché naturalmente per incentivare la produzione di ricchezza e favorire la ripresa economica e l’occupazione del proprio paese, di ridurla e portarla al 45%.

Non solo.

Siccome è un liberal-conservatore e un destro, e non certo un socialista come Alfano, Bersani, Casini e Fini, dopo aver decurtato draconianamente la spesa corrente di 104 miliardi di euro, dal 2010 ad oggi, ed al contrario di Berlusconi e di ABCF che l’hanno tagliata solo di 60 miliardi regalandocene 167 di maggiori tasse, ha deciso fosse anche opportuno contrarre la Corporate income tax, ovvero la tassa sulle società (l’equivalente della nostra Ires, da poco ribattezzata: Iri).

Ebbene, dal primo aprile, essa è scesa al 24% (la nostra, invece, supera il 27%). E nel 2014 raggiungerà il livello più basso mai registrato nella storia del Regno Unito: il 22%. Ma i liberal-conservatori non s’accontentano. E, per bocca del Cancelliere dello Scacchiere George Osborne, dichiarano:

«E poi avremo nel mirino l’obiettivo finale: quota 20».

Se l’obiettivo fosse centrato, l’Inghilterra diverrebbe uno dei luoghi più profittevoli al mondo ove fare intrapresa – distaccando, e di parecchio, Usa, Giappone, Francia e Germania. E questo garantirebbe elevati saggi di occupazione, oltreché notevole benessere per tutti. Come sempre e ovunque fanno le politiche thatcherian-reaganiane.

Come vedete, un’altra – e alta – politica è possibile, rispetto a quella nostrana fatta di tasse, oppressione fiscale, scarsa crescita ed elevata disoccupazione soprattutto giovanile.

Certo, per attuarla, ci vorrebbe una vera destra, e a noi manca, e un vero liberal-conservatore a guidarla.

Uno come Oscar Giannino.



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9 Responses to "Alfano, Bersani, Casini e Fini c’ammazzano di tasse perché socialisti. Cameron, invece, agli inglesi le taglia perché liberal-conservatore"

  • paolo delfini says:
  • camelot says:
  • paolo delfini says:
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