Apr 12
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La scusa ed il risultato sono sempre i medesimi. Torchiare il contribuente facendogli credere che ciò avvenga nel suo interesse, ad esempio per fornirgli servizi migliori, quando invece lo scopo è sempre un altro: avere più risorse pubbliche, a disposizione, da impiegare per fini privati.
È prassi politicamente trasversale: riguarda la sinistra quanto la destra. E l’una e l’altra, infatti, ritengono che lo stato, e ogni sua articolazione territoriale, sia roba loro.
Per questo noi liberal-conservatori sosteniamo, inascoltati, che il perimetro della “cosa pubblica” andrebbe contenuto: per ridurre al minimo le ruberie partitocratiche. Che, assieme all’alta pressione fiscale, inducono i cittadini tartassati ad evadere il Fisco.
Ma veniamo al dunque.
Giggin’ ‘a manetta, al secolo Luigi De Magistris, ne ha fatta un’altra. Dopo aver fatto assumere la cuginetta disoccupata, qualche mese fa, nello staff del proprio assessore allo sport, regalandole uno stipendio di 20.000 euro annui, ha pensato fosse arrivato il momento di usare i soldi del contribuente partenopeo anche per altro: creare un bel periodico free press per pubblicizzare, al meglio, i risultati conseguiti dalla propria amministrazione.
La stampa locale, tutta, osa fargli le pulci, contestarlo e rimproverargli d’essere null’altro che un cialtrone uso a non mantenere le promesse elettorali? E allora si crei, con i danari dei napoletani, un bel periodico di regime per propagandare la Verità:
«Noi non abbiamo gli strumenti di Berlusconi. La comunicazione è uno strumento fondamentale».
Ha ragione: è fondamentale. Soprattutto perché Santoro e Travaglio non occupano più la Rai e non possono più procacciargli voti.
A spese del contribuente, naturalmente.