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Amministrative. I numeri della disfatta dei partiti

Negli ultimi sei anni hanno fatto soltanto una cosa, per il Paese, e oltremodo negativa: aumentare le tasse. Lo ha fatto il centrosinistra, all’epoca del governo Prodi; il Pdl (assieme alla Lega), dal 2008 e fino a pochi mesi fa; e, infine, la strana coalizione che sostiene l’esecutivo Monti.

Per tale ragione, e perché stavolta gli elettori avevano un’alternativa, ancorché clownesca, per cui votare (Pippa Grillo), lor signori, qualche giorno fa, hanno rimediato sonore sberle, in cabina elettorale. Nessuno escluso.

I numeri, d’altra parte, parlano chiaro: il Popolo della Libertà ha perso, complessivamente, 175.000 voti (-44,8%); il Partito democratico, 91.000 (-33%); l’Italia dei Valori, 55.000 (-58%); la Lega, 145.000 (-67%); Sel e la Federazione di sinistra, 12.000 (-16%); l’Udc ha registrato una contrazione dello 0,2%.

Tutti fiscalmente assassini e tutti puniti dagli elettori.

Faranno tesoro della lezione?

Difficile da credere, a giudicare da certe sortite.

«Deve ripensare l’IMU e trovare qualche alternativa credibile che non penalizzi chi si è sudato la propria casa. Forse si potrebbe pensare ad una patrimoniale una tantum per redditi a partire dai 100mila euro lordi in su all’anno» (Caravella.eu, sito degli uomini di Claudio Scajola, Pdl).



3 Comments on “Amministrative. I numeri della disfatta dei partiti”

  1. HOTDOG Says:

    i dati vanno interpretati, ora è innegabile che Pdl e Lega hanno subito una perdita consistente e la somma dei due è al minimo storico però vanno considerate una serie di cose e in tal senso parlo per la Lega ma il discorso è analogo anche per il Pdl, innanzitutto alle comunali a differenza che alle regionali sono molto presenti le liste civiche, inoltre tradizionalmente la Lega va peggio in questo tipo di elezioni soprattutto quando come è accaduto in questo caso non sono abbinate ad altre, in terzo luogo l’analisi riguarda solo le grandi città dove quello alla Lega è un voto di opinione (stesso discorso vale per Piemonte ed Emilia Romagna dove la Lega perde più rispetto a Lombardia e Veneto) e non un voto legato al radicamento territoriale prova ne sia che dove questo radicamento territoriale e la Lega aveva propri candidati come a Cittadella, Cantù, Meda, San Giovanni Lupatoto, Tradate, Varallo le perdite sono molto minori e in qualche caso c’è addirittura un avanzamento come pure le perdite sono molto minori in generale nei comuni sotto i 15.000 abitanti, se facciamo il confronto con il 2007 tornata elettorale molto favorevole al centrodestra nel suo complesso i numeri della Lega sono analoghi e parliamo di un dato intorno al 6-6,5% a livello nazionale che certo è lontano dal 12% delle regionali o anche dall’8,3 delle politiche 2008 ma è destinato a salire ora che si sgonfierà l’effetto del caso Belsito e soprattutto se Maroni diventerà il nuovo leader

  2. camelot Says:

    Risposta ad HOTDOG:
    Capisco che, essendo un elettore della Lega, tu voglia difenderne la performance. Ma a queste Amministrative hanno perso tutti. Lega inclusa.
    Inoltre, la storiella delle liste civiche è pura propaganda. Strategia messa assegno per dire alla gente: non abbiamo perso.
    Roba di cui si sapeva anche prima del voto (e di cui hanno scritto giornali e siti):

    Le liste civiche per depotenziare l’effetto-sconfitta. Per questo sarebbe già stata approntata un’exit strategy. Una linea di comunicazione “a discarico” da diffondere dopo l’esito del voto. Fra gli altri, due sarebbero i concetti chiave per depotenziare il risultato deludente delle urne: liste civiche e senso di responsabilità. Le prime perché, frammentando il voto (ma in realtà tentando di intercettare il voto in fuga dal partito), avranno reso impossibile una quantificazione delle cifre definitive sul risultato del Pdl. Il secondo perché, obbligando il Pdl a sostenere il Governo Monti, ha di fatto impedito l’alleanza con la Lega, che sarebbe risultata vincente“.

    Non ci si può comportare da struzzi, e non interrogarsi sulle ragioni della sconfitta. Si è perso perché si è governato malissimo il Paese, introducendo, per di più, 100 miliardi di maggiori tasse.
    Questa è la ragione prima – per non parlare delle norme da Stato di Polizia tributaria che hanno attribuito poteri vessatori e criminali all’Agenzia delle Entrate e ad Equitalie. Norme, ovviamente, volute da Tremonti e votate da Pdl e Lega.

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