Il Partito socialista di Hollande è pieno di inquisiti

La politica, ovunque nel mondo, e soprattutto dove regna lo statalismo, è gravida di lestofanti.

Noi italiani, che siamo alquanto provinciali, però, riteniamo che la corruzione sia un fatto che riguardi solo il nostro ceto politico. Sbagliato.

Si prenda il Partito socialista di François Hollande. È pieno zeppo di persone sotto processo – e che, naturalmente, fino a prova del contrario, sono innocenti – o, addirittura, condannate in via definitiva.

Partiamo da Jean-Pierre Kucheida, vice Sindaco di Pas-de-Calais: attualmente è sotto indagine per appropriazione indebita, a seguito di alcune rivelazioni, contenute nel libro «Rose Mafia» scritto da Gérard Dalongeville, al vaglio dell’inquirente Véronique Pair (L’Express).

Patrick Sève, Sindaco di Haÿ-les-Roses: incriminato l’8 settembre del 2011 per «vantaggi ingiustificati ed appropriazione indebita di fondi pubblici», per l’ammontare di circa 2 milioni di euro, e per aver ricevuto tangenti in cambio della concessione di appalti (Le Monde).

François Pupponi, Sindaco di Sarcelles: sotto indagine per «riciclaggio» ed «estorsione» (Le Figaro).

Jean-Pierre Destrade, assessore del Comune di Saint-Pierre-d’Irube: condannato, nel 2005, a tre anni di reclusione (di cui due sospesi) e a 10.000 euro di multa per traffico d’influenza e truffa – pena scontata con la custodia cautelare (Libération).

Serge Andréoni, senatore nonché Sindaco di Berre-l’Etang (Bouches-du-Rhône): è sotto indagine, dal 17 ottobre del 2011, per «complicità in traffico d’influenza» (Le Monde).

Jean-Christophe Cambadélis, deputato: è stato iscritto nel registro degli indagati nel 2000 per abuso d’ufficio, in relazione al cosiddetto affaire MNEF, e poi condannato, nel 2006, a sei mesi di reclusione (con sospensione della pena) e 20.000 euro d’ammenda (Wikipedia).

Harlem Désir, parlamentare europeo: condannato, nel dicembre del 1998, a diciotto mesi di reclusione (con sospensione della pena) e 30.000 franchi di ammenda per uso improprio di beni aziendali (Wikipedia).

Michel Pezet, deputato di Bouches-du-Rhône: nel 1991 è stato indagato nell’ambito dell’inchiesta riguardante l’affaire Urba; successivamente giudicato innocente, nel 2008, per gli addebiti che inizialmente gli erano stati mossi, è stato condannato per «occultamento di fondi utilizzati [per finanziamenti alla politica] senza alcun guadagno personale» (Wikipedia).

Jean-Noël Guérini, senatore e Presidente del Consiglio Generale di Bouches-du-Rhône: è stato messo sotto indagine, l’8 settembre 2011, per associazione a delinquere, acquisizione illegale d’interesse e traffico d’influenza per aver favorito il fratello nell’aggiudicazione di un appalto (Le Monde).

Jean-Pierre Noyes, Consigliere generale di Bouches-du-Rhône: incriminato, l’11 gennaio 2012, per associazione a delinquere e traffico d’influenza. Avrebbe favorito l’assegnazione di posti di lavoro e alloggi ai parenti di Alexandre Guérini, fratello minore di Jean-Noël, Presidente del Consiglio Generale di Bouches-du-Rhône (Le Point).

Christian Bourquin, senatore e consigliere regionale di Languedoc-Roussillon: è stato condannato, il 12 gennaio 2012, a due mesi di reclusione (pena sospesa) per il reato di favoritismo, in relazione ad atti compiuti nel 1999 (Le Figaro).

Jean-Pierre Balduyck, deputato: condannato, nel 2005, ad una ammenda di 7.500 euro per complicità nel minare la libertà degli appalti pubblici (20 Minutes).

Robert Gaïa, deputato: il 21 gennaio 2002 è stato condannato a sei mesi di reclusione, con sospensione della pena, per favoritismo nell’assegnazione dell’appalto relativo alle mense scolastiche della città di Toulon nel 1997 (Libération).

Ségolène Royal, Presidente della Regione Poitou-Charentes (nonché ex moglie di François Hollande ed ex candidata alle Presidenziali): nel 2008 è stata condannata, dalla Corte d’Appello di Rennes, per licenziamento abusivo di due suoi collaboratori parlamentari (Libération).

Anne Hidalgo, vice Sindaco di Parigi: è stata condannata, il 26 gennaio del 2012, al pagamento di un’ammenda di 40.000 euro per reati contro le leggi in materia di orario di lavoro, in relazione ad atti compiuti quando era presidente del Consiglio d’amministrazione di Apur (Le Parisien).

Jacques Mahéas, senatore (fino a pochi mesi fa): è stato condannato, nel marzo 2010, a quattro mesi di reclusione per aggressione sessuale nei confronti di una ex dipendente comunale. Messo di fronte all’ipotesi di essere espulso dal Partito socialista, s’è dovuto dimettere. Ha appoggiato Hollande alle primarie del Ps (Le Monde).

Yacine Chaouat, vice Presidente della diciannovesima circoscrizione di Parigi: nel 2010 è stato condannato a sei mesi di reclusione, con sospensione della pena, e a diciotto mesi di messa in prova per violenza coniugale (Le Parisien).

Bernard Granié, Presidente di una intercomunalità di Bouches-du-Rhône: il 7 settembre scorso è stato condannato, dalla Corte d’Appello d’Aix, a due anni di reclusione, cinque d’interdizione dai pubblici uffici e ad un’ammenda di 100.000 euro, per corruzione. Tra il 2003 e il 2006 ha percepito tangenti, per complessivi 300.000 euro, dalla società Provence Recyclag, in cambio d’informazioni riservate (Le Figaro).

Jean-Paul Huchon, Presidente del Consiglio Regionale d’Ile-de-France: è stato condannato, in primo grado nel 2007 e in Appello nel 2008, a sei mesi di reclusione (con sospensione della pena) e al versamento di 60.000 euro d’ammenda per acquisizione illegale d’interessi negli appalti pubblici. Ha indotto il Consiglio, da lui diretto, a stipulare contratti con tre società di comunicazione che avevano dato lavoro alla moglie, tra il 2002 e il 2003 (Libération).

René Teulade, senatore e Sindaco di Argentat (Corrèze): l’8 giugno del 2011 è stato condannato, in primo grado, a diciotto mesi di reclusione (con sospensione della pena) e al versamento di 5.000 euro, per abuso di fiducia. Avrebbe goduto di indebiti vantaggi a discapito dell’ente mutuale MRFP, di cui è presidente onorario (Le Monde).

Pierre Mauroy, ex primo ministro ed ex senatore (lo è stato fino al settembre del 2011): è stato condannato, il 4 febbraio del 2011, per «abuso di fiducia», in relazione ad una assunzione fittizia, che avrebbe favorito nel 1992, presso la comunità urbana di Lille (Libération).

Finiamo, anche se di casi ce ne sarebbero ancora, con Philippe Kaltenbach, Sindaco di Clamart: è accusato di corruzione. Avrebbe percepito una mazzetta, come si può appurare dal video di seguito riportato (a partire dal minuto 3.10), in cambio dell’assegnazione di un alloggio popolare (Le nouvel Observateur).

Tutto il mondo è paese, insomma.

[H.T. Mdame Michu]

P.S. Sotto processo, naturalmente, risultano essere anche numerosi esponenti dei Verdi e del Partito comunista.



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