Giu 12
12
Si inizia con l’attaccare le banche e si finisce sempre per imputare ogni male agli ebrei
La storia si ripete, purtroppo.
Nei Protocolli dei Savi di Sion, un documento del tutto falso e pubblicato nel 1921, agli ebrei veniva attribuita la volontà di sottomettere, ai propri voleri, l’intera umanità.
Ecco come il progetto cospirativo veniva descritto dalla voce narrante, ovviamente un perfido giudeo:
«Oggi giorno la potenza dell’oro ha sopraffatto i regimi liberali. Vi fu un tempo in cui la religione governava. Il concetto della libertà non è realizzabile perché nessuno sa adoperarla con discrezione. Basta dare l’autonomia di governo ad un popolo, per un periodo brevissimo, perché esso diventi una ciurmaglia disorganizzata. Da quel momento stesso cominceranno i dissidi, i quali presto si trasformano in guerre civili, l’incendio si appicca ovunque e gli Stati cessano virtualmente di esistere. Lo stato, sia che si esaurisca in convulsioni interne, sia che la guerra civile lo dia in mano a un nemico esterno – può considerarsi definitivamente e totalmente distrutto e sarà in nostro potere. Il dispotismo capitalista, che è interamente nelle nostre mani, gli tenderà un fuscello al quale lo Stato dovrà inevitabilmente aggrapparsi per evitare di cadere inesorabilmente nell’abisso (…).
Nel formulare i nostri piani, dobbiamo fare attenzione non tanto a ciò che è buono e morale, quanto a ciò che è necessario e vantaggioso. Abbiamo davanti un piano dove è tracciata una linea strategica dalla quale non dobbiamo deviare, altrimenti distruggeremo il lavoro di secoli (…).
Come vedremo in seguito, questa azione determinò il nostro trionfo. Esso ci dette, fra l’altro, la possibilità di giocare l’asso di briscola, vale a dire di ottenere l’abolizione di privilegi; ossia, in altre parole, l’abolizione dell’aristocrazia dei Gentili, la quale era l’unica difesa che le Nazioni ed i paesi possedevano contro di noi. Sopra le rovine di una aristocrazia naturale ed ereditaria, costruimmo un’aristocrazia nostra a base plutocratica. Fondammo questa nuova aristocrazia sulla ricchezza, che noi controllavamo, e sulla scienza promossa dai nostri dotti. Il nostro trionfo fu facilitato dal fatto, che noi, mediante le nostre relazioni con persone che erano indispensabili, abbiamo sempre agito sulla parte suscettibile della mente umana; cioè sfruttando l’avidità di guadagno delle nostre vittime, la loro ingordigia, la loro instabilità, nonché profittando delle esigenze naturali dell’uomo, poiché ognuna di queste debolezze, presa da sé, è capace di distruggere l’iniziativa, ponendo così la potenza volitiva del popolo in balìa di coloro che vorrebbero privarlo di tutto il suo potere di iniziativa (…).
Per mezzo della stampa acquistammo influenza pur rimanendo dietro le quinte. In virtù della stampa accumulammo l’oro (…).
Oggi vi posso assicurare che siamo a pochi passi dalla nostra mèta. Rimane da percorrere ancora una breve distanza e poi il ciclo del Serpente Simbolico – emblema della nostra gente – sarà completo. Quando questo ciclo sarà chiuso, tutti gli Stati Europei vi saranno costretti come da catene infrangibili. La bilancia sociale ora esistente andrà presto in isfacelo, perché noi ne alteriamo continuamente l’equilibrio, allo scopo di logorarla e distruggerne l’efficienza al più presto possibile (…).
La nostra forza consiste nel tenere continuamente l’operaio in uno stato di penuria ed impotenza, perché, così facendo, lo teniamo assoggettato alla nostra volontà e, nel proprio ambiente, egli non troverà mai la forza e l’energia di insorgere contro di noi. La fame conferirà al Capitalismo dei diritti sul lavoratore infinitamente più potenti di quelli che il legittimo potere del Sovrano potesse conferire alla aristocrazia (…).
Determineremo una crisi economica universale con tutti i mezzi clandestini possibili coll’aiuto dell’oro, che è tutto nelle nostre mani. In pari tempo getteremo sul lastrico folle enormi di operai, in tutta l’Europa. Allora queste masse si getteranno con gioia su coloro dei quali, nella loro ignoranza, sono stati gelosi sin dall’infanzia, ne saccheggeranno gli averi e ne verseranno il sangue. A noi non recheranno danno, perché il momento dell’attacco ci sarà ben noto, e prenderemo le misure necessarie per proteggere i nostri interessi (…).
Il risultato di ciò sarà che le ricchezze della terra, ricavate per mezzo della produzione, non rimarranno nelle mani dei Gentili, ma passeranno, attraverso la speculazione, nelle nostre casseforti. La lotta per la supremazia e la speculazione continua nel mondo degli affari, produrrà una società demoralizzata, egoista e senza cuore. Questa società diventerà completamente indifferente e persino nemica della religione e disgustata dalla politica. La bramosia dell’oro sarà l’unica sua guida. E questa società lotterà per l’oro, facendo un vero culto dei piaceri materiali che esso può procacciarle. Allora le classi inferiori si uniranno a noi contro i nostri rivali – cioè contro i Gentili privilegiati – senza neppur fingere di essere animate da un motivo nobile, e neppure per amore delle ricchezze, ma unicamente per il loro odio schietto contro le classi più elevate (…)».
Ecco, cazzate come quelle contenute in questo documento-patacca servirono ad un signore chiamato Hitler per instillare, nel popolo germanico, e ad esso dare legittimazione, l’odio verso gli ebrei. Descritti tutti come avidi profittatori e, perciò, quasi sempre proprietari di banche ed interessati esclusivamente a cumulare ricchezza in danno della povera gente.
Queste cazzate, col tempo, ed anche a causa dell’antisemitismo di matrice cattolica, ancor oggi presente in Santa Romana Ecclesia ed imputabile ai seguaci della Fraternità San Pio X (i cosiddetti: lefebvriani), sono diventate cliché. Luoghi comuni. Sentire diffuso tra la “gente”. Opinioni condivise e ritenute fondate (ancorché destituite di ogni fondamento). Verità. E che di tanto in tanto ri-emergono.
Al punto che, come si è preso cura di evidenziare il quotidiano El País, illustrando i risultati di un sondaggio, il 58,4% dei cittadini spagnoli (il 37,7% dei quali si dichiara di centrosinistra e il 34 di estrema destra) ritiene che la colpa della crisi economica, roba da non credere!, sia imputabile agli ebrei. Perché, questo ha risposto il campione intervistato: «hanno troppo potere in quanto controllano l’economia ed i mezzi d’informazione».
Guarda caso, in quel paese, milioni di individui si trovano con le pezze al culo, la disoccupazione è tra le più alte d’Europa, perché si sono indebitati fino al collo con le banche.
Colpa di quest’ultime? Nient’affatto. Colpa dei diretti interessati che, per anni, hanno pensato fosse loro possibile vivere al di sopra delle proprie possibilità facendo massiccio ricorso all’indebitamento, grazie al quale acquistare case (si legga alla voce: bolla immobiliare), che poi venivano ipotecate per chiedere altro danaro alle banche onde alimentare consumi di ogni genere e vivere da pascià; e colpa del troppo basso costo del danaro, cioè dei tassi d’interessi decisi al momento dell’ingresso della Spagna nell’Euro, che li ha spinti a contrarre debiti perché era vantaggioso farlo.
Cose note a chiunque capisca anche solo un minimo di economia, e dunque a nessun giornalista italiano, e che sono state perfettamente descritte, unico caso in Italia, dal bravissimo Emilio Rocca su Chicago Blog:
«Una delle principali cause che ha creato la burbuja immobiliaria, è stato il basso tasso d’interesse. La Spagna, entrando nell’euro, ha potuto beneficiare di tassi d’interesse molto più bassi rispetto al decennio precedente. Inoltre la Spagna presentava un tasso d’inflazione superiore (mediamente dell’1%) rispetto a quello europeo. Ciò significa che, sebbene il tasso ufficiale di sconto nominale fosse uguale in tutta l’area euro, per la Spagna quello reale era sensibilmente inferiore. Le banche spagnole potevano così ottenere denaro e concedere prestiti ad un costo inferiore rispetto alle colleghe europee. In questa cornice il debito privato spagnolo è cresciuto enormemente, stimolando particolarmente il settore immobiliare (…).
Dal lato della domanda di case, infatti, divenne meno costoso accendere un mutuo per comprar casa. Da questo punto di vista, contribuirono anche a stimolare la domanda le deduzioni fiscali previste dal governo per acquistare la prima casa. In un mercato immobiliare con prezzi fortemente crescenti si diffuse enormemente anche l’investimento immobiliare. Uno studente del corso mi confermò: “Sai, gli spagnoli erano strani: compravano casa non per viverci, ma per rivenderla dopo qualche anno”.
Dal lato dell’offerta di abitazioni, i prestiti divennero meno costosi per i costruttori. Inoltre, un ruolo importante venne giocato dalle Casse di risparmio. Questa crebbero moltissimo dal 2000; inoltre erano direttamente controllate dai politici. Per gli imprenditori si aprirono ancora più possibilità per ottenere prestiti».
Poi, un bel giorno, la pacchia finì e la “bolla” esplose. Le persone che avevano contratto debiti fino al collo, per comprare casa ed altro, iniziarono a perdere il posto di lavoro; le banche che avevano loro prestato soldi, dalla mattina alla sera, si ritrovarono dei debitori divenuti insolventi; l’economia iniziò ad andare a rotoli dopo che, per anni, era cresciuta a ritmi sostenuti grazie alla “droga” dei tassi d’interesse troppo contenuti (la medesima cosa è accaduta negli Stati Uniti d’America e in Irlanda).
Cose, queste, che oggi sono la ragione principale (ma non la sola) della decisione di concedere un maxi-prestito di 100 miliardi alle banche ispaniche. Decisione che, come da qualche anno a questa parte avviene sempre in casi del genere, su certuni quotidiani viene rappresentata quale regalo agli sporchi banchieri.
Ecco. Io mi sarei rotto il cazzo di leggere tali fregnacce à la Paolo Barnard. Mi sarei rotto il cazzo di sentir parlare di complotti, congiure demo-pluto-massoniche, di debiti sovrani cresciuti per salvare gli avidi banchieri dai loro guai – notoriamente, infatti, il nostro debito pubblico è immenso per tale ragione; nevvero?
Mi sarei rotto il cazzo di sentire queste cose non solo perché sono delle maxi-minchiate da lobotomizzati, ma perché so che, di questo passo, e con questo genere di argomenti, si finirà, come già è accaduto in Spagna, per resuscitare l’antisemitismo anche nel nostro paese. Ed è una cosa che temo.
Un fascista, Pippa Grillo, è già uscito vincente dalle urne. E proprio perché ha fatto riferimento alle fregnacce suaccennate.
Vogliamo far tornare a campeggiare anche le stelle gialle sul petto delle persone o sulle vetrine delle loro botteghe?
Mi auguro di no.
Certi giornalisti, pertanto, smettano di scrivere sciocchezze e di intervistare o far parlare gente come Barnard.
Grazie, a nome di tutti gli italiani democratici e non lobotomizzati.
P.S. Vi ricordo che è possibile donare 2 euro a favore delle popolazioni colpite dal terremoto, inviando un sms al numero 45500.