Giu 12
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Era il 4 maggio del 2010 e, intervistato dal settimanale A, e come fosse la cosa più normale al mondo, Sandro Bondi, uno dei tre Coordinatori nazionali del Popolo della Libertà, dichiarava:
«Io sono di sinistra. Vorrei un partito come quello di Gordon Brown».
Oggi, il Nostro ha rilasciato un’altra dichiarazione parimenti delirante:
«Quando sento sbandierare nel dibattito interno al Pdl la necessità di rilanciare la rivoluzione liberale del ’94, nel momento in cui mai come oggi si è manifestata l’irrazionalità di un mercato senza regole e senza efficaci autorità politiche (…), provo un profondo sentimento di disagio e di scoramento».
Ecco. Siccome l’aver abbandonato il progetto della cosiddetta “rivoluzione liberale” ha comportato, da parte del governo Berlusconi, il tradimento di tutte le promesse elettorali e l’introduzione di 100 miliardi di tasse, e questo ha fatto crollare i consensi del Pdl dal 37,4 al 17,6%, ci sembra opportuno che tutti quelli che condividono le posizioni di Bondi, e che hanno contribuito a distruggere politicamente e culturalmente il centrodestra, trasformandolo de facto in una coalizione socialdemocratica, vengano immediatamente espulsi dal partito.
I ragazzini che hanno dato vita all’iniziativa “Formattiamo il Pdl”, avranno il coraggio di formulare tale richiesta? O alzano la voce solo per ottenere qualche poltrona?
Staremo a vedere.
Sull’argomento: Formattare il Pdl e ridefinirne l’identità ripartendo dallo spirito del’94.