Set 12
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L’“Italia” dei gattopardi? No, grazie
L’”Italia” dei gattopardi e dei mariuoli, della Cassa del Mezzogiorno e della Camorra in Parlamento, delle pensioni regalate ai bimbi di 39 anni per comprarne il voto, dei falsi invalidi e dei lavoratori socialmente (in)utili, dei puttani disposti a tutto perché senza valori, delle libertà negate perché senza si vive meglio. No, grazie.
L’”Italia” dei “santi in paradiso”, delle raccomandazioni, delle cattedre universitarie e dell’impiego alle Poste ottenuti con la tessera di partito e la promessa di un voto. L’”Italia” del Ministero delle Partecipazioni Statali e dell’IRI, della tentata svendita della SME all’imprenditore amico, dell’amnistia sui finanziamenti illeciti per evitare a tutti il gabbio, delle tragedie usate per far piovere danaro a iosa ad arricchire i disonesti e a finanziare il nulla. No, grazie.
L’”Italia” del “tanto paga Pantalone”, delle accise sulla benzina che una volta introdotte non verranno mai più tolte, della spesa pubblica che cresce sempre e senza che i servizi migliorino mai, delle infinite leggi ed incomprensibili e dell’asfissiante burocrazia a complicar la vita, ad esser di monito a tutti ch’essa è sofferenza (così Santa Romana Ecclesia è contenta), ma soprattutto a spingere tanti ad allungare “bustarelle” per sottrarvisi. No, grazie.
L’”Italia” della “vita che è sacra fin dal suo concepimento”, quella dei padri che poi irresponsabilmente mangiano a quattro palmenti lasciando il conto in eredità ai figli, ai nipoti e ai pronipoti. No, grazie.
L’”Italia” dei “tengo famiglia” e degli “amici”, quella delle “partecipate”, delle “controllate”, delle “municipalizzate” che spuntano come funghi a dar loro un lavoro pagato con le tasse di quelli che “amici” non sono. L’”Italia” della Rai lottizzata, dei medici della Mutua, dei primari promossi dopo essere stati in pellegrinaggio dal “mammasantissima” della zona e avergli donato pacchi di tessere sottoscritte e profumatamente pagate. No, grazie.
L’”Italia” del “sì, sì, no, no”, quella che poi si trova a proprio agio solo nelle “zone grigie”, quella dello IOR, di Marcinkus, Andreotti, De Mita e Cirino Pomicino. L’”Italia” che i froci li fa ministri e presidenti del Consiglio, soprattutto se cocainomani, ma poi si guarda bene dal riconoscere diritti a quanti tra loro nel Palazzo mai metteranno piede. No, grazie.
L’”Italia” del proporzionale e delle “preferenze”, quella dei “mister centomila voti”, della compravendita di suffragi dalla Camorra e dalla Mafia, quella dei “rappresentanti di lista” organici alla Criminalità organizzata che nei seggi verificano che tutti votino come si deve. No, grazie.
Preferisco restare apolide.
Sono una persona perbene e conosco i danni prodotti da questa gente.