Udc in frantumi. Cesa e Casini ad un passo dal divorzio
Le volpi, presto o tardi, finiscono tutte in pellicceria.
Va male, malissimo. Anzi, peggio: l’emorragia di consensi, che da qualche settimana sta flagellando l’Udc come una piaga d’Egitto, è inarrestabile. Oramai lo Scudo Crociato veleggia attorno al 3 e passa percento e c’è anche chi, tra i sondaggisti, non esclude possa scivolare sotto il 2.
Casini vive giorni gravidi d’angoscia, tanto da passare in bianco le notti: «Credevamo di arrivare al 5%, ora speriamo nel 4%. Ma con il 3% non tengo il partito, io non ci sto dormendo la notte».
È la lista capeggiata da Monti, Scelta Civica, che ne sta erodendo la base elettorale; tanto che, come abbiamo raccontato qualche giorno fa, il leader dell’Udc è ai ferri corti col Professore. Solo che, adesso, il canuto democristiano deve vedersela anche coi malpancisti interni: i mammasantissima del partito sono terrorizzati; col 3% molti di essi non entrerebbero in Parlamento.
A dar voce agli scontenti è il segretario del partito, Lorenzo Cesa; che, a quanto si racconta, starebbe seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi di abbandonare la nave per far rotta verso il centrodestra.
Naturalmente, ogni scelta verrà presa dopo il voto: se dalle urne l’Udc uscisse con le ossa rotte, e i consensi ridotti al lumicino, Cesa, assieme ad un nugolo di pretoriani scudocrociati, prenderebbe armi e bagagli e s’involerebbe altrove. Portando con sé, tra l’altro, il simbolo del partito di cui è titolare.
E decretando, in tal modo, la fine di Casini.
Chissà forse è la vlta buona che dopo i tanti decenni passati in parlamento, essendo stato rottamato dagli amici, dovrà inventarsi un lavoro pure lui!!
Risposta ad Agostino:
Ho sensazione che, mal che gli vada, si godrà la pensione. Pagata da noi, naturalmente.
É un magro piacere, magrissimo, come ciucciare il bastoncino del lecca-lecca, ma sempre un piacere é, assistere alla fine indecorosa di Fini e Casini.
Risposta ad Augusto:
D’altra parte, è giusto seguano le stesse sorti di Berlusconi. Simul stabunt, simul cadent.