Tutte le balle, le promesse non mantenute e i fallimenti del Sindaco De Magistris
In piena campagna elettorale, due anni fa, Luigi De Magistris prometteva: «La prima delibera dal momento in cui sarò sindaco sarà sui rifiuti. Finalmente la raccolta differenziata su tutto il territorio cittadino porta a porta, in modo da raggiungere già nei primi mesi il 70 per cento. No all’inceneritore, basta diossina, basta inquinamento. Sarà eliminata la Tarsu perché è una tariffa abnorme».
Come sono andate a finire le cose?
La raccolta differenziata è calata del 20%. Mentre la Tarsu non solo non è stata abolita, ma alle famiglie napoletane è costata 80 euro in più.
E ancora: «Noi creeremo le condizioni perché il lavoro sia un diritto e non un privilegio che ti concede chi ha il potere; per fare questo devi liberare Napoli dall’oligopolio della spesa pubblica, e nel momento in cui si libera possono ripartire tutti i settori».
Ecco, da quando si è insediato a Palazzo San Giacomo, a Napoli si sono persi più di 10.000 posti di lavoro. In compenso, sua cugina è stata assunta nello staff dell’Assessorato allo Sport. Quanto ai consumi, ed anche a causa della Zona a Traffico Limitato (Ztl) da lui fortemente voluta, e che molteplici danni ha recato (e continua a recare) ai commercianti, sono colati a picco.
Giggino, poi, prometteva più legalità e lotta senza quartiere alle bancarelle e ai venditori abusivi; impegnandosi a far nascere «mercati multietnici come in tante grandi città d’Europa dove le persone vanno e comprano altre cose… sarà la Napoli delle regole», che darà «a tutti la possibilità di lavorare nel rispetto della legge, perché il commerciante che paga le tasse non può poi avere il suo marciapiede invaso».
Napoli, invece, oggi è sommersa da bancarelle abusive, più di quanto non lo fosse due anni fa, che minano la già precaria condizione economica di migliaia di esercizi commerciali regolari.
Il Nostro, poi, garantiva: «Trasporto pubblico fino a notte, per accompagnare donne e giovani in discoteca, una città aperta, senza paura».
Il Paradiso in terra, insomma. Peccato, poi, che non sia riuscito nemmeno a trovare i soldi per pagare la benzina agli autobus; che, giusto qualche giorno fa, e proprio per tale ragione, non hanno potuto circolare per 24 ore.
Un fallimento completo. Come ben documenta questo video (guardatelo, ne vale la pena).
Sembra brutto dirlo, e ne provo profondo rammarico, ma credo che Napoli (ed i napoletani, tra cui c’è comunque tanta brava gente) non siano “redimibili” al pari della Gotham City della trilogia del Cavaliere Oscuro. Onestamente da una città che ha visto veramente alcune tra le peggiori cose che possano accadere su tanti fronti, non si può giustificare quel plebiscito di consensi con cui è stato eletto De Magistris.
I “Masaniello” continuano evidentemente ad avere appeal, anche quando hanno alle spalle cialtroni e sigle demolite dalla storia, ma c’è un limite a tutto e dopo le giunte Iervolino e gli scandali di Bassolino, continuare pervicacemente a volersi fare del male non è più comprensibile. E’ una città persa allo stato attuale, e l’hinterland è un inferno in terra…ahimè Batman esiste solo sulla carta stampata e sulla celluloide.
Risposta a Francesco:
Francesco, duole ammetterlo ma hai detto tante verità, e lo dico da napoletano. I miei concittadini si stanno facendo del male da soli e stanno uccidendo Napoli. Tuttavia, nel caso della vittoria di De Magistris, va aggiunta una cosa: in quel caso, come con Pisapia a Milano, si votò soprattutto contro Berlusconi. Era un modo per dargli una spallata, per accelerarne la “caduta politica” (come, tra l’altro, avvenne anche con i referendum sul Nucleare e la liberalizzazione dell’acqua). Detto questo, concordo: i napoletani sono irredimibili.