Mar 13
21
Grillo: «L’Aids è una bufala»
«Lui (Walter Veltroni, ndr) non dice che l’Aids ci sono dei seri sospetti che sia una bufala. Lo dicono due Nobel, non io (…). Ogni tre mesi c’è una scoperta scientifica. Ad ogni scoperta scientifica, finta, c’è una raccolta-fondi, vera. Verissima. Le cause quali sono? Munitz dice che le cause sono, pensate, emofilia, scambio di sangue infetto – ci sono stati casi di aziende che vendevano sangue ungherese infetto, e hanno infestato tutta l’Europa. Sangue infetto. Debolezza del tuo sistema immunitario, come carenza alimentare, e droga. Questo lo dice il più grande microbiologo del mondo. E, soprattutto, chi causa l’Aids è la cura: l’AZT. Che, come controindicazioni, ha la morte del tuo sistema immunitario».
Pippa Grillo, dunque, al pari dei fondamentalisti religiosi, dei nazisti e dei fascisti, sostiene che l’Hiv non causi l’Aids; che non si trasmetta per via sessuale; e che sia semplicemente frutto di una truffa orchestrata dalle multinazionali dei farmaci, con la complicità ovviamente della sempre presente massoneria internazionale, al fine di guadagnare vagonate di miliardi.
Peccato che la comunità scientifica, come attesta la Dichiarazione di Durban di seguito riportata e sottoscritta nel 2000 da 5000 ricercatori tra cui 11 premi Nobel, la pensi in modo opposto:
«L’HIV provoca l’AIDS. Arrestare la diffusione del virus deve rimanere il primo passo verso la sconfitta di questa devastante malattia.
Diciassette anni dopo la scoperta del virus dell’immunodeficienza umana (HIV), migliaia di persone in tutto il mondo si stanno incontrando a Durban, Sud Africa, per partecipare alla XIII Conferenza Internazionale sull’AIDS, che inizierà il prossimo 9 Luglio. All’inizio del nuovo millennio, i dati pubblicati la settimana scorsa dall’UNAIDS stimano che nel mondo vi siano 34,3 milioni di persone affette da HIV/AIDS, delle quali 24,5 milioni vivono nell’Africa Sub-Sahariana (1). Solo nel corso dello scorso anno, 2,8 milioni di persone sono decedute a causa dell’AIDS, il tasso di mortalità più elevato dall’inizio dell’epidemia. Se questo andamento continuerà, anche il Sudest asiatico, l’America del Sud ed i Paesi della ex Unione Sovietica dovranno assistere ad una pesante espansione dell’epidemia nei prossimi due decenni.
L’AIDS si diffonde come un’infezione che, come molte altre malattie quali la tubercolosi e la malaria, provoca malattia e morte soprattutto nelle comunità a basso tenore socioeconomico. L’HIV-1, responsabile della pandemia di AIDS, è un retrovirus strettamente imparentato con il virus dell’immunodeficienza delle scimmie (SIV) che infetta alcuni scimpanzé. L’HIV-2, prevalente nell’Africa occidentale e che si è parzialmente diffuso in Europa ed in India, è quasi indistinguibile da un tipo di SIV che infetta il macaco sooty manabey. Sebbene l’HIV e l’HIV-2 si sono originariamente trasmessi come zoonosi (cioè una infezione trasmessa all’uomo dagli animali) (2), entrambi adesso si diffondono tra gli uomini attraverso i rapporti sessuali, dalla madre al figlio durante la gravidanza e tramite sangue contaminato.
L’origine animale per una infezione non è unica per l’HIV. La peste è trasmessa dai roditori e l’influenza dagli uccelli. Il New Nipah Virus nel Sudest asiatico infetta l’uomo tramite i maiali (…).
L’evidenza che l’AIDS è provocata dall’HIV-1 o dall’HIV-2 è netta, esaustiva e senza possibilità di dubbio, e rispetta i più elevati standard scientifici (3-7). I dati disponibili soddisfano esattamente gli stessi criteri validi per altre malattie virali, quali la poliomielite, il morbillo e la varicella (…).
I farmaci che bloccano la replicazione virale in vitro sono anche in grado di ridurre la carica virale in vivo, e di ritardare la progressione verso l’AIDS. Dove disponibili, le terapie hanno ridotto la mortalità correlata all’AIDS anche oltre l’80% (…).
L’HIV provoca l’AIDS (5). E’ un peccato che la voce di poche persone continui a negare l’evidenza. Questa posizione potrà costare molte vite umane.
Nei vari Paesi del mondo, l’HIV/AIDS può mostrare differenti quadri di diffusione e di manifestazioni cliniche. In Africa per esempio, le persone con infezione da HIV hanno 11 volte più probabilità di morire entro 5 anni (7), ed una probabilità più di 100 volte maggiore di sviluppare un sarcoma di Kaposi rispetto alle persone HIV negative (11).
Così come in qualsiasi altra infezione cronica, vari fattori giocano un ruolo nel determinare il rischio di progressione della malattia. Persone malnutrite, che già soffrono per altre infezione, oppure gli anziani, tendono ad essere maggiormente suscettibili di una rapida progressione verso l’AIDS. Tuttavia, nessuno di questi fattori può indebolire l’evidenza scientifica che l’HIV è l’unica causa dell’epidemia di AIDS.
In questa emergenza globale, la prevenzione dell’infezione da HIV deve essere la nostra maggiore priorità di sanità pubblica a livello mondiale (…).
Ci sono molti modi per comunicare le informazioni essenziali sull’HIV/AIDS (…). Ma per ora, l’accento va puntato sulla prevenzione della trasmissione sessuale».
Speriamo solo che i grillini non presentino proposte di legge per vietare l’uso dei farmaci antiretrovirali. Ci mancherebbe solo questo.