Rimborsi elettorali ai partiti: 159 milioni di euro. Stipendi e pensioni dei dipendenti della Camera: 454,5 milioni

Guadagnano, in media, 150.000 euro l’anno. Hanno diritto alla tredicesima, alla quattordicesima e financo alla quindicesima. Fino ad un anno e mezzo fa, poi, andavano in pensione a 57 anni (e con 35 di contributi) ed il loro vitalizio veniva calcolato col metodo retributivo, consentendo loro d’incassare fino a 9.400 euro al mese (poi, dal primo gennaio 2012, anche per loro si è innalzata l’età pensionabile ed introdotto il sistema contributivo pro-rata). No, signori cari, non stiamo parlando dei nostri parlamentari: parliamo dei dipendenti della Camera dei Deputati. I veri intoccabili.

Nell’Anno Domini 2012, il contribuente ha sborsato 238,5 milioni per gli stipendi e 216 per le pensioni di questi signori, per un totale di 454,5 milioni. Quest’anno, invece, dovrà scucirne – solo per pagar loro la mesata – 231,1. Nell’anno a venire, poi, sarà costretto a patire un esborso anche maggiore: 232 milioni per le loro paghe e 226,9 per i vitalizi. Per un totale di 458,9 milioni di euro.

Gli Intoccabili sono 1.541 (i deputati per cui lavorano, invece, 630). Hanno nove – dicansi: nove – sigle sindacali a proteggerli. Incassano all’incirca 5 volte lo stipendio medio di un qualsivoglia dipendente pubblico italiano; il quadruplo di ciò che porta a casa un dipendente del parlamento inglese (circa 40.000 euro annui); e circa 19.000 euro in più dei collaboratori di Barack Obama.

Nel 2006, come evidenziato nella tabella seguente e riportato nel libro “La Casta” del duo Rizzo&Stella, le pensioni degli Intoccabili costarono al contribuente 158.670.000 euro; quelle degli ex “onorevoli”, invece, 127.470.000 euro.

Ecco. Da un mese non facciamo altro che sentir cianciare di tagli al finanziamento pubblico ai partiti e di tagli agli stipendi dei politici. Ma non una sola parola abbiamo udito a proposito dei privilegi degli Intoccabili; che, dati alla mano, pesano sulle nostre tasche molto più dei rimborsi elettorali (454,5 milioni contro 159).

Fosse ridotta di 5.000 euro mensili la paga dei parlamentari, ad esempio, risparmieremmo 60 milioni l’anno su 800 miliardi di spesa pubblica complessiva (argent de poche, dunque; spiccioli). Fosse ridotta in media di 3.000 euro quella di tutti gli Intoccabili, sia quelli impiegati alla Camera che quelli occupati al Senato, invece, il risparmio sarebbe ben maggiore: 118.665.000 euro. Perché, allora, nessuno propone di falcidiare anche lo stipendio di quest’ultimi?

Similmente. Un giorno sì e l’altro pure ci si dice che dovremmo ridurre le cosiddette auto blu (circa 7.000). Sacrosanto. Peccato, però, che nessuno, ad eccezione di Pietro Monsurrò, rimarchi che il costo delle stesse, 1,1 miliardi di euro l’anno, dipenda per il 50% (circa 600 milioni) dal mantenimento di altri intoccabili: gli autisti.

Allo stesso modo, il Quirinale ci costa 349 milioni l’anno. Di questi, 211,9 servono per pagare gli stipendi e le pensioni dei dipendenti (nel 2000 erano 1.859).

La vera Casta, signori cari, non è rappresentata dai politici, come detto anche altrove e con numeri alla mano, ma dagli italiani normali che, grazie a loro, campano da nababbi e parassitariamente alle spalle dei propri connazionali.

E di cui, per di più, nessuno osa parlar male (men che meno quel cialtrone patentato di Grullo).

Ps. I tagli seri, quelli che ci consentirebbero di risparmiare risorse consistenti sì da poter abbassare, e di parecchio, la pressione fiscale, sono altri. Decisamente, altri.



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19 Responses to "Rimborsi elettorali ai partiti: 159 milioni di euro. Stipendi e pensioni dei dipendenti della Camera: 454,5 milioni"

  • Marco Paperini says:
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