I parlamentari 5 Stelle, per ora, hanno percepito tutto intero lo stipendio. Come i loro colleghi della Casta

Qualche giorno fa, Pippa Grullo, sul proprio blog, riportava quanto segue:

«Il M5S ha già restituito metà del primo stipendio: sono più di 4 milioni di euro l’anno. A questa cifra vanno aggiunti gli oltre 40 milioni dei rimborsi elettorali. I conti li fa Andrea Malaguti su La Stampa. E’ arrivata la prima busta paga per i cittadini 5 Stelle. La retribuzione di un mese e mezzo di lavoro. Aprile e metà marzo. E la notizia è la seguente: Il primo stipendio è già stato restituito, la metà ridata indietro».

In verità, a quanto pare, si tratta di una sesquipedale balla; e, in parte, ad evidenziarlo è lo stesso Malaguti citato da Grullo:

«Alla fine arrivano i soldi. Prima busta paga per i cittadini-deputati Cinque Stelle. È la retribuzione di un mese e mezzo di lavoro. Aprile e metà marzo. Due fogli intestati «Camera dei Deputati, servizio per le competenze parlamentari». Diaria, rimborsi forfetari, indennità, assistenza sanitaria, previdenza, tutto. Cifra complessiva: diciottomila euro. Un tesoretto. Gli altri (i colleghi di Montecitorio), con distinguo ed eccezioni, lo terranno sostanzialmente per intero. Loro no. Ne restituiscono una parte. Quale? Quanta? Dibattito in corso da settimane».

Ecco, il punto è proprio questo. Fino ad ora, i grillini non hanno deciso e restituito alcunché. Hanno intascato, come i loro colleghi della Casta, la bellezza di più di 19.000 euro; non hanno prodotto alcun documento per certificare quanto essi abbiano speso per soggiornare nella Capitale, onde ottenere, legittimamente, un rimborso spese congruo (e non truffaldino e “gonfiato”); e, in ultimo, si sono limitati a chiedere ai Presidenti delle Camere di aprire due conti correnti su cui far confluire, in futuro, i soldi che vorranno restituire e il cui ammontare, però, è, allo stato, ignoto a tutti.

A raccontarlo è sempre Malaguti (su La Stampa):

«Il codice di comportamento interno spiega: «I parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso, tra cui diaria a titolo di rimborso per le spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporti e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e sistema pensionistico con sistema di calcolo retributivo».

Morale: si tiene tutto? Confronto aperto e tumultuoso. Due correnti di pensiero, che partono da un assunto condiviso: ogni singola spesa deve essere giustificata e resa pubblica. Quanto si paga per i collaboratori, per l’affitto della casa, per i pranzi, per i taxi. Prima corrente di pensiero: i soldi che non saranno utilizzati saranno fatti confluire nello stesso fondo – da destinare ad esempio al micro-credito per le imprese – predisposto per raccogliere la parte eccedente dello stipendio. Seconda corrente di pensiero: giustifichiamo ogni singola spesa, ma quello che rimane ce lo teniamo e basta. Lo scontro sul tema è furibondo. Impossibile prevederne l’esito».

A provarlo, inoltre, c’è la “busta paga” pubblicata, qualche giorno fa su Facebook, dal deputato Giuseppe D’Ambrosio.

“Indennità parlamentare”, netto complessivo: 7.721,73 euro. “Rimborsi e competenze di natura diversa”, netto corrisposto: 11.657,24 euro. Totale: 19,378,97 euro netti.

Per ora, insomma, i Pentacolari, checché ne dica Pippa Grullo, hanno fatto solo chiacchiere e propaganda.

Aggiornamento del 2 aprile.

La capogruppo alla Camera dei Deputati del Movimento 5 Stelle, Roberta Lombardi, sul proprio blog, scrive:

«Indennità parlamentare: Rinuncio alla differenza con i 5000 euro lordi, (5.435 euro). La differenza verrà restituita.

Diaria: Documentazione di tutte le spese a piè di lista, anziché il forfait di 3500 euro previsto. Quanto non documentato verrà restituito».

Quindi, quanto qui asserito, e cioè che ad oggi i grillini non abbiano ancora ridato indietro – né rendicontato – alcunché, è vero. E Grillo, che afferma che «Il M5S ha già restituito metà del primo stipendio», dice il falso.

Lo prova anche la seguente intervista al Pentacolare Simone Valente.

Leggere anche: Il montiano che, al contrario dei grillini, ha davvero tenuto per sé solo 2.500 euro dello stipendio parlamentare.



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14 Responses to "I parlamentari 5 Stelle, per ora, hanno percepito tutto intero lo stipendio. Come i loro colleghi della Casta"

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