Nov 13
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Dieci anni fa, la strage di Nassiriya nella quale persero la vita diciannove italiani: dodici carabinieri, cinque militari e due civili. Tra quest’ultimi, il regista Stefano Rolla:
«Stava girando un film sulla ricostruzione da parte dei nostri militari. La sceneggiatura l’avevamo scritta assieme, il film “Babilonia, terra tra due fiumi” era patrocinato, tra gli altri, dal ministero della Difesa. Quando gli autorizzarono il progetto, nessuno lo avvisò che in quella zona c’era ancora guerra. Il giorno della tragedia sentii Stefano al telefono alle 8 del mattino, stava uscendo dalla base militare di White Horse per dei sopralluoghi. In seguito provai a chiamarlo inutilmente. Ho telefonato per tutto il giorno, lui non rispondeva. Nessuno mi avvisò che era morto».
«I vertici della Difesa e del Ministero degli Esteri comunicarono l’accaduto a uno dei produttori, Achille De Luca. Fu lui ad avvisarmi. Da quel momento per lo Stato italiano sono stata un fantasma: non sono stata invitata alla veglia funebre al Vittoriano, e nemmeno ai funerali di Stato. Non mi hanno mai invitata alle commemorazioni successive».
«Io e Stefano non eravamo sposati. Non ero sua moglie, dunque niente diritti. Le altre vedove hanno avuto l’assistenza psicologica, io no, quasi che il mio dolore fosse inferiore al loro. Non ho avuto gli indennizzi previsti dallo Stato e nessuno ha pensato a me quando sono arrivate le donazioni dei privati per i familiari delle vittime (…). Ma la cosa che mi ha fatto più male è accaduta nel 2005».
«Pur non essendo invitata, mi recai alla commemorazione delle vittime di Nassiriya al Vittoriano. Quella mattina, mentre mi preparavo, sentii al telegiornale che il presidente Ciampi avrebbe assegnato ai parenti la Croce d’onore. Mi recai alla Messa e poi salii sul pullman militare insieme agli altri parenti. Arrivammo davanti al Vittoriano, una soldatessa mi chiese chi ero. Risposi: “Vedova Rolla” Lei mi disse che non risultavo sull’elenco, subito dopo tre poliziotti in borghese mi afferrarono e mi trascinarono per metri sui sampietrini come una delinquente».
«Quel giorno, quando Stefano morì, scoprii che cosa significa in Italia far parte di una “coppia di fatto”. Scoprii che cosa significa essere vedova di un uomo che non hai sposato».