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Anche il Financial Times scopre che potremmo risparmiare 30 miliardi dai consumi intermedi

Ce ne siamo occupati, un paio di settimane fa, in un post dal titolo: Se lo stato spendesse il giusto per acquistare matite e risme di carta, il contribuente risparmierebbe 30 miliardi l’anno.

Lo ha fatto anche The Financial Times:

«Examining finance ministry data for 2012, Gustavo Piga, economics professor at Tor Vergata university, has highlighted how hundreds of local and central entities had vastly overpaid for goods and services, ignoring norms established by Consip, a government procuring agency with limited powers.

Office desks that should have cost €282 were bought for €723, desktop computers were bought for 30 per cent more, petrol 11 per cent, and fixed-line telephone calls 333 per cent (…).

A report by three Italian economists in 2009 calculated that if Consip’s benchmarks were followed then the public sector would spend €30bn a year less, a figure far above the modest €3.7bn Mr Cottarelli has been tasked with saving by 2015 out of total spending in excess of €800bn».

Ecco, invece di occuparsi di questo, da sera a mane, gli economisti nostrani (e non solo) dedicano la propria attenzione al sesso degli angeli: alla Camera dei Deputati che spende 40 milioni in più rispetto all’anno precedente (su 720 miliardi di spesa pubblica primaria); alla Consulta che costa 27 e passa milioni in più di quella del Regno Unito; o, peggio, all’ipotesi, tutta nazista e da macelleria sociale, di tagliare le pensioni calcolate col metodo retributivo, che ci porterebbe in dote – udite, udite – un risparmio annuo ricompreso tra i 798 e i 922 milioni.

Non c’è niente da fare. Ce lo meritiamo, il default, eccome.

Ps. Se accorpassimo le Forze dell’Ordine, sostengono i Radicali, potremmo risparmiare 4 miliardi l’anno. In un paese serio, tale ipotesi verrebbe presa in considerazione. Da noi, invece, si preferisce impiegare il tempo a discettare amabilmente di cazzate neonaziste ed incostituzionali.

«Abbiamo presentato la mozione per tagliare le pensioni d’oro, le pensioni d’argento e tutte quelle che superano i 10.000 euro (…). Abbiamo fatto questo anche aggirando la Corte Costituzionale che continua a bloccare le mozioni sulle pensioni d’oro perché, nella Corte Costituzionale stessa, ci sono pensionati d’oro» (in verità, la Consulta si è limitata a bocciare quei provvedimenti semplicemente perché contrari all’articolo 3 della nostra Carta, ndr).



12 Comments on “Anche il Financial Times scopre che potremmo risparmiare 30 miliardi dai consumi intermedi”

  1. Alfio Says:

    Ciao Cam,
    purtroppo in questo paese manca un riferimento liberale e liberista. Eppure col crollo del pdl speravo che qualcuno avesse avuto il colpo di genio… invece ci ritroveremo una nuova dc piena di socialisti… non so più che pensare… Eppure sono ricette seplici quelle che noi liberali sosteniamo da sempre…
    Cosa ne pensi di ALI?

    Ciao! 🙂

  2. orlando Says:

    basta con sentenze a tutela della casta non ne possiamo più

  3. Augusto Says:

    Quegli sprechi, ovvero GLI sprechi non li “vedranno” e non li taglieranno MAI (se non con un coltello alla gola)
    Quella “gestione” é definitivamente piú importante del finanziamento pubblico perché fornisce a tutti i livelli, da comune a governo, i seguenti “beni”:
    clientele ovvero voti e mazzette ovvero finanziamenti illeciti e/o guadagni facili in nero.
    Tanto é vero che il finanziamento pubblico lo hanno (o lo stanno?) abolendo (quasi) subito; in resto no.
    Tagliarsi un braccio perevitare il peggio…

  4. camelot Says:

    Risposta ad Alfio:
    Ciao, Alfio. Io, ormai, ho perso ogni speranza per questo paese: credo che, tempo cinque anni, avremo una svolta autoritaria o, comunque, moti di piazza e sommosse. Non possiamo salvarci se non cambiando paradigmi culturali ed economici.
    Quanto ad Ali, ne penso tutto il male possibile: avremmo bisogno di un partito liberal-conservatore, sul modello dei Tory, per risolvere i nostri problemi (ed occupare lo spazio oggi abusivamente presidiato dal Pdl); non di un partito centrista e liberal-democratico con ricette omeopatiche.

  5. camelot Says:

    Risposta ad Augusto:
    Assolutamente d’accordo. E la cosa più assurda è che, da mesi, ci si occupi solo di cazzate, di cose che hanno un peso economico minimo, un valore di poche diecine o centinaia di milioni (come il finanziamento pubblico ai partiti che pesava 149 milioni), invece di focalizzare l’attenzione sulle voci di Bilancio che pesano diecine e diecine di miliardi: è come il dito che indica la luna. Tutti a guardare il dito, in questo paese, e nessuno che prenda in considerazione la luna.

  6. Davide Says:

    Cam che ne pensi della nuova Forza Italia? Io credo che con alla guida una donna (magari la pitonessa) potrà guadagnare tanti voti e far bene al paese

  7. Alfio Says:

    Immaginavo avresti risposto cosi… sono molto preoccupato, siamo sempre allo stesso punto non vogliamo mai affrontare i nostri problemi, tutto ciò non fa altro che preparare una deriva autoritaria.

    Per quanto riguarda ALI sono scettico pure io, mi sembra un FARE in piccolo, è molto più accentrato… eppure Oscar non lo capisco, sembra aver capito che la collocazione ideale del è a destra e che gli italiani non abbandoneranno il bipolarismo e poi fa l’esatto contrario…Poi non sono chiare le persone che aderiranno a questo progetto… ho paura di un altro salto nel vuoto Uff!

    Ciao 😉

  8. camelot Says:

    Risposta a Davide:
    Certo, come no. Oltremodo credibile lei e gli altri che hanno introdotto, all’epoca del governo Berlusconi, diecine di miliardi di tasse e plurime norme da Stato di Polizia tributaria.

  9. camelot Says:

    Risposta a Davide:
    Certo, come no. Oltremodo credibile lei e gli altri che hanno introdotto, all’epoca del governo Berlusconi, diecine di miliardi di tasse e plurime norme da Stato di Polizia tributaria.

  10. camelot Says:

    Risposta ad Alfio:
    “sembra aver capito che la collocazione ideale del è a destra e che gli italiani non abbandoneranno il bipolarismo e poi fa l’esatto contrario”.
    Esatto: è la stessa cosa che ho scritto su Facebook. Non ha senso altra collazione. Il punto è che, per attirare più persone possibili, parlo di persone già coinvolte in politica, evidentemente non puoi dirti o collocarti a destra. Ma tanto non serve ad un piffero perché i voti stanno lì.
    Ciao, Alfio, buon week end 😉

  11. paolo Says:

    Evviva il Financial Times !

    In Europa siamo i primi per tassazione sul lavoro, tassazione sulle imprese, il cuneo fiscale è di 13 punti superiore alla media OCSE.
    L’impiego ore-persona per gli adempimenti fiscali è pari ad una giornata produttiva di un’azienda di 80 persone !!!
    Questi costi sommati al carico fiscale ci tagliano di netto la competitività sopprimendo la crescita e conseguentemente gli investitori ci girano alla larga.
    Le tasse oltre ad essere inefficienti agiscono come una morsa sulla canna del poco ossigeno che ci rimane.
    Abbiamo bisogno che si semplifichi il sistema fiscale, che si riducano il numero di imposte e la burocrazia per pagarle.
    Assurdo pagare per sapere quanto si deve pagare!!
    Ridurre il costo della spesa pubblica deve essere la priorità assoluta !
    Ma ai nostri politici non interessa perché è sconveniente, e lo sappiamo il motivo
    A chi ci dobbiamo rivolgere ?

    Ps : un’azienda di 30 persone come la nostra dall’anno prossimo sono previsti altri tre tagli cioè un 10 %, sempre se basteranno per sopravvivere…. Non per guadagnare ed investire !!!

  12. camelot Says:

    Risposta a paolo:
    “Ridurre il costo della spesa pubblica deve essere la priorità assoluta”.
    Assolutamente sì. Ma ce lo diciamo, oramai, da anni; e da anni, puntualmente, non accade.

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