Gen 14
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A Natale, in genere, si festeggia la nascita di Cristo. Quest’anno, invece, grazie allo straordinario esecutivo Letta-Alfano-Renzi, i novelli Re Magi, abbiamo festeggiato, inconsapevolmente, anche altro: l’essere diventati ultracentenari (ohibò).
Codesto miracolo s’è compiuto il 23 dicembre. Ad annunciarlo, come documentato dal sito legale La Legge per tutti, non già l’Arcangelo Gabriele, ma, più modestamente, un decreto del Ministero dell’Economia recante norme per «l’adeguamento delle modalità di calcolo dei diritti di usufrutto a vita e delle rendite o pensioni in materia di imposta di registro e di imposta sulle successioni e donazioni». Veniamo al dunque esaminandone gli effetti.
Da oggi in poi, chiunque ottenga l’usufrutto a vita di un immobile donato a terzi (diciamo un figlio), dovrà versare tasse al Leviatano come se avesse un’aspettativa di vita di 110-115 anni. Non male, come miracolo, vero?
Il tutto dipende dal fatto che, per spillarci più quattrini, Via XX Settembre ha deciso di incrementare i coefficienti in base ai quali si stabilisce il dovuto nei casi succitati (e non solo); e che misurano l’aspettativa di vita residuale degli usufruttuari.
Ebbene, per farla breve, mentre fino al 22 dicembre, un 64enne era soggetto ad un coefficiente pari a 20, oggi ne è sottoposto ad uno pari a 50.
In soldoni significa che, mentre fino al 22 dicembre, il Nostro, con una rendita annua – poniamo caso – di 3.000 euro, otteneva un valore di usufrutto tassabile pari a 60.000 euro (3.000 X 20), oggi, causa coefficiente incrementato a 50, si ritroverà ad avere un valore tassabile pari a 150.000 euro. Ecco tutti i coefficienti.
Se questa non è una frode cosa lo è?