I grillini continuano ad ammiccare al Fascismo. Stavolta lo ha fatto il loro portavoce alla Camera

Il primo a gettare la maschera, naturalmente, non poteva ch’essere lui, il Gran Fruitore di Condoni Tombali, il Duce dell’Impero, Pippa Grullo (parlando con alcuni militanti del movimento neofascista CasaPound):

Tu sei antifascista?

«Questo è un problema che non mi compete». «Io, se un ragazzo di CasaPound volesse entrare nel Movimento 5 Stelle, che ha i requisiti per entrarci, ci entra». «Più o meno avete delle idee che sono condivisibili. Alcune magari meno, alcune di più».

Poi fu la volta di Roberta Lombardi (all’epoca dei fatti capogruppo Pentacolare alla Camera):

«Da quello che conosco di Casapound, del fascismo hanno conservato solo la parte folcloristica (se vogliamo dire così), razzista e sprangaiola. Che non comprende l’ideologia del fascismo, che prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia».

Poi fu ancora il turno del Gran Beneficiario di Condoni Edilizi; che, in un post in cui attaccava i giornalisti asserendo che «non possono infestare Camera e Senato e muoversi a loro piacimento», per far capire loro meglio l’antifona, o fate i bravi e parlate bene di noi o vi tocca l’olio di ricino, decise di farvi comparire anche una vignetta che ne ricalcava quasi pedissequamente un’altra, assai nota, del Ventennio.

E si arriva, infine, ai giorni nostri.

Il portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, Angelo Tofalo, stamane, su Twitter, ha pubblicato un messaggio in cui compariva il motto mussoliniano «boia chi molla!»; poi, dopo le proteste di alcuni follower, ha deciso di cancellarlo; infine lo ha riproposto asserendo di non aver inteso esaltare, in precedenza, il Fascismo (ed attirandosi le invettive, più che giustificate, di molteplici utenti del social-network).

Il punto resta sempre il medesimo. Fino a quando si vorrà far finta di niente? Cos’altro devono fare, questi grillini, perché le forze democratiche del Paese si convincano della necessità di erigere un “arco costituzionale” contro di loro? Devono forse arrivare a picchiare qualcuno coi manganelli? Ci siamo quasi, signori. Ci siamo quasi.

«Se i marocchini vengono qui a rompere i coglioni, ad ubriacarsi e a rompere vetrine, o vengono qua e rispettano le regole, sennò fuori dai coglioni. Però, vuoi dare una “passatina” a un marocchino che rompe i coglioni? Lo prendi, lo carichi in macchina, senza che ti veda nessuno, lo porti un po’ in caserma, e poi magari gli dai due schiaffetti. Ma in mezzo alla strada non è possibile! Oggi con un telefonino fanno succedere un casino».

Aggiornamento delle 22.05.

In Aula, per colpa dei grillini, è scoppiata una bagarre con «schiaffi, gomitate e spinte»; alcuni commessi della Camera, intervenuti per sedare i parlamentari, hanno dovuto far ricorso alle cure mediche; e dai banchi del 5 Stelle si sono levati pesanti insulti.



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