Legge elettorale, con le modifiche l’Italicum è sempre più simile al Porcellum

Dall’ultima volta che ne abbiamo parlato, l’accordo raggiunto da Renzi e Berlusconi sulla legge elettorale ha subito qualche modificazione. In peggio. Vediamo perché.

Soglia di sbarramento più bassa e norme “salva-Lega” e “salva-Sel”

Innanzitutto, i partiti coalizzati, per accedere alla ripartizione dei seggi, dovranno ottenere il 4,5% dei consensi, e non il 5 come precedentemente concordato. Il che significa che il Nuovo Centro Destra potrebbe riuscire ad eleggere parlamentari (con la soglia al 5%, invece, sarebbe stato quasi impossibile).

In secondo luogo, si è deciso di introdurre una norma, prontamente ribattezzata “salva-Lega”, in virtù della quale potranno conquistare seggi anche quei partiti che, pur non riuscendo a conseguire il 4,5% dei suffragi a livello nazionale, agguantino il 9% dei voti in almeno tre Regioni. Il Carroccio, dunque, grazie a questo stratagemma, dovrebbe riuscire ad entrare in Parlamento (ma, secondo il sondaggista Pagnoncelli, non è affatto detto che sia così semplice).

Va anche rilevato, per quanto non faccia parte del patto siglato tra il Cav. ed il segretario del Pd, che si fa sempre più strada l’ipotesi di inserire, nella legge elettorale, il ripescaggio del “migliore dei perdenti”: un meccanismo già contemplato dal Porcellum, e questa volta ribattezzato “salva-Sel”, in forza del quale il migliore dei partiti coalizzati che non riesca a superare la soglia di sbarramento, accede comunque alla ripartizione dei seggi. Facciamo un esempio. Diciamo che tre partiti – li chiameremo A, B e C – facciano parte della coalizione X, e che solo uno, A, riesca a superare la soglia di sbarramento. Ebbene, tra B e C accederà alla ripartizione dei seggi quello che, pur non avendo superato lo sbarramento, abbia riportato il maggior numero di voti. Con questo meccanismo riuscirebbero ad ottenere scranni anche Sel e Fratelli d’Italia (che già ne ha beneficiato in questa legislatura).

Dunque, grazie alle modifiche appena analizzate, oltre a Forza Italia, al Partito democratico e al Movimento 5 Stelle, dovrebbero riuscire ad entrare in Parlamento, in un modo o nell’altro, anche Sinistra Ecologia e Libertà, il Nuovo Centro Destra, la Lega Nord e Fratelli d’Italia. Ben sette partiti (almeno). Anche troppi, se è lecito affermarlo.

Ballottaggio e premio di maggioranza al 15%

Rispetto alla prima versione, il nuovo accordo siglato da Berlusconi e Renzi prevede anche questo: per accedere al premio di maggioranza, al primo turno, la coalizione vincente dovrà conseguire almeno il 37% dei suffragi (e non il 35 come nella precedente formulazione); lì dove accada, essa avrà diritto ad un premio di maggioranza del 15%. Se nessuna delle coalizioni oltrepassa quella soglia, al primo turno, le due più votate andranno al ballottaggio (altra novità); e quella più votata, naturalmente, si aggiudicherà il premio. In nessun caso, però, e questo è bene evidenziarlo, la coalizione vincente potrà ottenere (tenuto conto anche del premio di maggioranza) più del 55% dei seggi.

Detto questo, occorre rilevare che l’introduzione del ballottaggio presenta aspetti positivi e negativi al contempo.

È positiva perché garantisce, con certezza ed assieme al premio di maggioranza, un vincitore, e cioè la governabilità (almeno entro certi termini). È positiva perché, salvo imprevisti, e corna facendo, rende praticamente impossibile conseguire la vittoria al Movimento 5 Stelle (dovrebbe ottenere abbastanza più del 30% per avere qualche chance d’accedere al secondo turno; cosa alquanto improbabile, allo stato).

È negativa, invece, soprattutto per una ragione. Perché gli elettori di centrodestra tendono a disertare il secondo turno di una competizione elettorale (accade, assai spesso, alle Amministrative), com’è noto a tutti, e questo potrebbe indebitamente avvantaggiare il centrosinistra, non a caso da sempre sostenitore del “doppio turno”, regalandogli la vittoria vita natural durante; anche perché è facile supporre che i supporter grillini, in larga parte di estrema sinistra, non potendo votare per il proprio partito al ballottaggio, riverserebbero sulla coalizione gauchista i propri consensi al secondo turno. Insomma, il ballottaggio non garantisce il cosiddetto “velo di ignoranza” in quanto è possibile asserire, ex ante, che avvantaggi il centrosinistra e danneggi il centrodestra.

Candidature multiple

Oltre allo sconcio rappresentato dalle liste bloccate, volute da Berlusconi almeno quanto da Renzi (checché ne dica quest’ultimo), c’è un altro aspetto irritante nella nuova bozza di legge elettorale: le candidature multiple. Ovvero la possibilità, già presente nel Porcellum e per di più cassata dalla Consulta, per il medesimo candidato, di presentarsi in più circoscrizioni.

Questo è quanto.



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8 Responses to "Legge elettorale, con le modifiche l’Italicum è sempre più simile al Porcellum"

  • rokko says:
  • FabioG says:
  • camelot says:
  • camelot says:
  • paolo says:
  • camelot says:
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