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La figuraccia micidiale di Stefano Rodotà

Oggi contesta aspramente Renzi perché questi vorrebbe superare il bicameralismo perfetto; nel 1985, invece, l’allora deputato Stefano Rodotà presentava una proposta di legge di revisione costituzionale finalizzata, guarda caso, a conseguire proprio quel risultato. Il testo di legge, scovato da Claudio Cerasa, lo trovate qui.

Che personaggio imbarazzante.

Tags: Stefano Rodotà

This entry was posted on Aprile 1, 2014 at 8:06 pm. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

Posted in Politica by camelot 4 Comments

4 Responses to "La figuraccia micidiale di Stefano Rodotà"

gisella says:

Aprile 3, 2014 alle 10:07 am

Rodotà ha chiarito esplicitamente come il punto non sia semplicemente la riforma del bicameralismo perfetto (o paritario): “Si cancella il Senato, si compone la Camera con un sistema iper-maggioritario, il sistema delle garanzie salta: il risultato sarebbe un’alterazione in senso autoritario della logica della Repubblica parlamentare che sta in Costituzione». Anche in presenza di due Camere. Inoltre si tratta di una proposta di circa 30 anni quando non c’era stato il ventennio bananiero che tutto ha stravolto e quando ci saremmo stracciati le vesti pensando che Bindi e D’Alema ex democristiani e ex comunisti sarebbero confluiti in un unico partito; ci saremmo stracciati le vesti se avessimo pensato che socialisti eredi di Pertini e di Lombardi sarebbero finiti alla corte di Berlusconi; storicizzare gli avvenimenti sarebbe un buon esercizio di oensiero
camelot says:

Aprile 3, 2014 alle 7:17 pm

Risposta a gisella:
Sarebbe anche un ottimo esercizio di pensiero stare lì dove non stanno Rodotà e Zagrebelsky, visto che piacciono moltissimo al fascistissimo Grillo.
Inoltre, se 30 anni fa era opportuno, necessario ed auspicabile arrivare al “monocameralismo puro”, tra l’altro in uso in qualsiasi nazione evoluta, figurarsi quanto possa esserlo ora che, causa i Rodotà ed i Zagrebelsky di turno, ovvero le loro idee incolte e cattosocialcomuniste sempiternamente al governo in questo paese del Quarto Mondo che è l’Italia, siamo prossimi al baratro.
Tiziano Muliere says:

Aprile 7, 2014 alle 8:41 pm

Io ho idee simili alle tue,Camelot,ma stavolta dissento in parte,il modello è un bicameralismo imperfetto con diverse competenze,con solo la camera che vota la fiducia,ma Von doppia lettura per leggi cost.,bilancio e finanziaria per correggere eventuali storture,sul modello del Senato Usa,anche se mi rendo conto della diversità tra i vari sistemi istituzionali.
camelot says:

Aprile 7, 2014 alle 8:52 pm

Risposta a Tiziano:
In verità, io non ho esplicitato alcuna idea in questo post 😉 Comunque, penso che debba esserci un bicameralismo imperfetto, non come lo vuole Renzi, con un Senato elettivo e che si occupi di poche cose, prevalentemente riguardanti il territorio.