Nel commentare la riforma del lavoro elaborata dalla Fornero, all’indomani del suo varo, qui si fu impietosi:
Noi liberisti lo diciamo, inascoltati, dalla notte dei tempi: più il mercato del lavoro è flessibile in uscita (oltreché in entrata), meno le imprese fanno tendenzialmente ricorso al lavoro precario; più esso è rigido, di converso, più le imprese assumono lavoratori con contratti atipici.